La composizione della crisi da sovraindebitamento

Il saldo e stralcio debiti Equitalia è possibile. Quest’affermazione è il frutto della nuova legge 3/2012 che ha introdotto in Italia l’istituto della composizione della crisi da sovraindebitamento.

La legge ha introdotto un procedimento che consente di ottenere il saldo e stralcio dei debiti di persone fisiche e di piccole imprese.

Questo procedimento si applica a tutti i debiti del ricorrente, compresi i debiti con Equitalia.

Di conseguenza con questo procedimento è possibile ottenere il saldo e stralcio debiti Equitalia.

Significativa in questo senso è stata la pronuncia del Tribunale di Busto Arsizio del 16 settembre 2014 che ha ridotto del 70% i debiti con Equitalia a seguito dell’omologa del procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento.

Il procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento si sviluppa in tre fasi.

Prima fase: preparazione del piano di ristrutturazione del debito secondo le proprie capacità finanziarie con richiesta di cancellazione dei debiti che residuano;

seconda fase: presentazione al Tribunale del luogo di residenza del debitore, del  ricorso di ammissione alla procedura di composizione della crisi con contestuale deposito del piano

terza fase: decreto di omologa del piano da parte del giudice con contestuale saldo e stralcio dei debiti residui.

La legge sul sovraindebitamento, consente quindi di accedere ad una procedura per facilitare il risanamento dei debiti, rivolgendosi ad un professionista abilitato che può essere un commercialista, un avvocato o un notaio, per presentare un piano di rientro per i debiti contratti. Se l’accordo viene approvato dal giudice, il debitore ha la cd. esdebitazione che permette di ridurre il debito a quanto effettivamente il debitore è in grado di pagare in base alle sue disponibilità, e il resto del debito viene cancellato mentre se non viene accolto, il consumatore può comunque accedere alla procedura di liquidazione del patrimonio.

 

 

Con la legge del sovraindebitamento, è quindi il Giudice a decidere, sulla base di un’attenta analisi dei redditi del debitore quanto è in grado di pagare, valutando anche il merito creditizio, è il caso in cui il debitore per far fronte alle sue spese utilizza strumenti finanziari come carte di credito revolving, prestiti o pagamenti a rate accordati da banche o intermediari che non hanno valutano in primis la sua effettiva capacità di restituzione del debito, ovvero, hanno accordato cifre esagerate rispetto alla sue reali possibilità.

Il sovraindebitamento in altre parole, permette quindi al fallito di poter riprendere una nuova attività commerciale, senza vedersi più gravare del peso dei debiti contratti in precedenza e di potersi reinserire nella società.